2023
Installation view
© Amedeo Benestante
ALA
ALA ART PRIZE 2025 • OPEN CALL • DEADLINE 08.05.2025 • APPLY NOW! \ ALA CORPORATE ART COLLECTION \ CATHERINE BIOCCA \ BEA BONAFINI \ ANDREA BOLOGNINO \ ANTONIO DELLA GUARDIA \ GIORGIA GARZILLI \ CORINNA GOSMARO \ MARIANGELA LEVITA \ EFFE MINELLI \ GIULIA PISCITELLI \ ALBERTO TADIELLO \ EUGENIO TIBALDI \ ALICE VISENTIN \ LA COLLEZIONE È VISITABILE SU APPUNTAMENTO ALAFORART@ALACORPORATION.COM
ALA
ART PRIZE 2023
3ª edizione
– HABITAT
Dal latino habitare «abitare», propriamente «egli abita», habitat è un termine mutuato dalle scienze naturali che si riferisce all’insieme delle caratteristiche fisiche e ambientali di un luogo entro cui una specie trova le migliori condizioni per sopravvivere.
Per l’edizione 2023 ALA Art Prize invita gli artisti e le artiste a confrontarsi con l’idea di habitat, concetto multilivello e metafora per un ambiente ideale, fisico e relazionale, da indagare nelle sue molteplici articolazioni naturali e artificiali e implicazioni sociali e culturali.
1° premio
Bea Bonafini
Shortlist
Catherine Biocca
Bea Bonafini
Marco Giordano
Effe Minelli
Raffaela Naldi Rossano
Comitato scientifico
Giovanni Carmine
Eugenio Viola
Alessia Volpe
BEA BONAFINI
Acque, Amare
2023
pastello su fibre miste intarsiate e velluto
418 x 185 cm
Acque, Amare è un grande arazzo che si sviluppa sulla parete della scala monumentale del Teatro Mediterraneo accompagnando il movimento di chi attraversa gli spazi centrali della sede ALA. Bonafini realizza un intreccio di figure che dalle loro estremità, fatte di pinne e code di pesce, si infittisce, culminando in un groviglio di profili che si stagliano a polena di prua.
Il lavoro sembra tessere insieme racconti e leggende del Mediterraneo e di Napoli: sirene e creature marine, Partenope con la sua doppia natura di donna e pesce, maschere teatrali, presenze fluide si avviluppano in un abbraccio di storie e mito. Il titolo, Acque, Amare, sancisce il legame che quest’opera intrattiene con l’iconografia marina e insieme allude alla dimensione di dualità che attraversa l’immaginario partenopeo.
Le suggestioni legate alle trame del territorio vengono sintetizzate attraverso figure ibride grazie ad un lavoro manuale che intreccia segno pittorico e pratica scultorea. L’artista ricorre alla tecnica dell’intarsio combinando sagome ricavate da fibre domestiche e industriali, in parte provenienti da materiali di recupero, intervenendo sulla superficie posteriore dell’arazzo. Il risultato è un collage di tessuti dove a ciascuna figura, valorizzata con una colorazione a pastello realizzata a mano, corrisponde una texture specifica.
SCIENTIFIC COMMITTEE X
BEA BONAFINI
Il Teatro del Mediterraneo all’interno Mostra d’Oltremare sembra essere il contesto architettonico ideale per l’opera di Bea Bonafini, aggiungendo un nuovo capitolo alla fantastica iconografia presente nel palazzo sede di ALA. L’immaginario evocato dell’artista adatta infatti tematiche marine agli ideali estetici e filosofici del XXI secolo, suggerendo ad esempio l’idea di fluidità come perno centrale della nostra società.
In questo lavoro, Bonafini opera una duplice attualizzazione: una legata alla tecnica antica dell’arazzo, l’altra abbinata ad una riflessione iconografica di lungo corso, che dall’eredità di un passato mitologico immette nell’attualità del portato postumano.
Moderna Penelope, Bea intesse storie di donne e di mare, mitologie di guerre e di amori, storie raccontate e tramandate oralmente per millenni, che nel suo lavoro diventano intrecci di seta di bambù e lana, a ricordare che il Mediterraneo è da sempre luogo di scambi di tecniche e saperi.
Bea Bonafini (1990, Bonn, Germania) vive e lavora tra Londra e Barcellona. Ha conseguito un master presso il Royal College of Art di Londra nel 2016.
Mostre personali del suo lavoro si sono tenute al Museo di Roma in Trastevere, Roma (2022); Setareh, Berlino (2022); Bosse & Baum, Londra (2022); Nosbaum Reding, Lussemburgo (2022); LAAA, Città del Messico (2022); Renata Fabbri, Milano (2021); Eduardo Secci, Firenze (2021); Operativa, Roma (2019); Chloe Salgado, Parigi (2018); Lychee One, Londra (2018); Zabludowicz Collection, Londra (2017).
Il lavoro di Bonafini è stato presentato in numerose mostre collettive che includono Manifesta 15 Barcelona, Barcellona (2024); la Triennale di Milano (2023); il Museo di Palazzo Abatellis, Palermo (2022); la Fondazione per l’Arte, Roma (2022); la Kristen Hjellegjerde, Londra (2022); The Artsy Vanguard Fourth Edition, Miami (2021); la Fondazione Sandretto, Guarene (2020); The British School at Rome (2019, 2020); Palazzo Reale Milano (2019); The Italian Cultural Institute, Londra (2018).
Le commissioni includono opere site-specific per Palazzo Abatellis, Italia; Jonköping Council, Svezia; Meta HQ, Regno Unito, La Berlugane-Maleki residence, Francia e Maison Estelle, Regno Unito.
Ottobre 2024